Scopri quando la Termopressa Pneumatica non è adatta ed è meglio la Termopressa Manuale.
Oggi cercherò di sfatare un altro falso mito. Tanti sono convinti che se la Termopressa è più Costosa sia anche certamente più adatta e funzionale, ma ti dimostrerò che non è così. In questo report imparerai come scegliere tra una Termopressa Manuale e una Termopressa Pneumatica. Scoprirai quando la Termopressa Pneumatica non è adatta ed è meglio la Termopressa Manuale. Eviterai così di buttare via soldi in una Termopressa costosa per poi scoprire che non è quella che va bene per il tuo lavoro.
Quando scrivo Termopressa Manuale, voglio comprendere anche le Termopresse Semiautomatiche, che sono quelle che pur avendo la leva come quelle manuali, hanno un meccanismo che agevola la pressione, lasciando la leva di chiusura del Piano Riscaldante sempre morbida e alla scadenza del Timer si aprono Automaticamente proprio come la Termopressa Pneumatica.
Prima di tutto voglio che tu abbia chiaro quali sono le differenti tipologie di Termopresse e le loro differenze, non ti voglio annoiare elencando tutte le diversità pertanto mi limiterò a citarti le principali, che sono quelle che poi ti serviranno per la tua scelta.
Per semplicità possiamo raggruppare le Termopresse in 3 grandi famiglie:
-
Termopressa Manuale.
-
Termopressa Semiautomatica.
-
Termopressa Pneumatica.
Termopressa Manuale:
si tratta di una Termopressa dove devi regolare la pressione manualmente e l’apertura e chiusura del piano di stampa avviene per mezzo di una leva, maggiore è la pressione che si vuol dare e maggiore sarà la forza da esercitare sulla leva, sia in chiusura che in apertura. Queste Termopresse sono quelle di tipo Entry Level, alquanto scomode e ormai superate, infatti chi ha intenzione di utilizzare la Termopressa per usi professionali non può che optare per l’Evoluzione Semiautomatica che illustrerò qui di seguito.
Termopressa Semiautomatica:
è esteticamente simile alla Termopressa Manuale, per via della presenza della Leva, necessaria per la chiusura del Piano Riscaldante, ma in questo caso la leva è morbida e la pressione viene assistita da diversi dispositivi, quali il piano inferiore a membrana o l’elettromagnete, come anticipato non voglio entrare molto nel dettaglio per evitare di scrivere un trattato di cinquanta pagine, ma ti basti sapere che con la Termopressa Semiautomatica puoi lavorare con la massima comodità e senza sforzi, perché potrai dare in modo automatico la pressione desiderata, applicando una forza minima sulla leva e cosa molto comoda alla scadenza del Timer il Piano Riscaldante si solleva automaticamente, consentendoti nel frattempo di rispondere alla chiamata urgente al telefono, senza rischiare di bruciare la stampa, opppure hai la possibilità di disporre la stampa successiva per la pressatura.
Ovviamente anche la Termopressa Semiautomatica proprio come quella Manuale è del tutto elettrica e non ha bisogno di dispositivi opzionali per il suo funzionamento.
Termopressa Pneumatica:
quest’ultima è più costosa fra tutte, offre maggior controllo sulla pressione, infatti è possibile sapere con precisione la pressione in Bar esercitata durante l’operazione di pressatura. In questo modello la leva lascia posto a due pulsanti che devono essere premuti simultaneamente per azionare la chiusura del piano di stampa.
La comodità è senz’altro quella che con questa pressa puoi lavorare con un minimo sforzo, infatti bisogna soltanto premere i due bottoni per procedere alla stampa.
Il contro però è, che la Termopressa Pneumatica non può funzionare senza il compressore, che va necessariamente affiancato, dunque rispetto alla Termopressa Semiautomatica avrai un maggior consumo energetico oltre a maggior rumore, che sarà quello prodotto appunto dal compressore.
Anche scegliendo un compressore Silenziato, se non hai la possibilità di metterlo in un ambiente diverso da quello in cui lavori, il rumore prodotto dopo diverse ore è sempre e comunque fastidioso.
Anche in questo caso, come nella Termopressa Semiautomatica, l’apertura è automatica alla scadenza del Timer, dunque l’unica vera differenza funzionale è nella regolazione della pressione che in questi modelli è indicata da un potenziometro, che indica con precisione i Bar di pressione esercitati dal piano di stampa.
Ora penserai anche tu che, se vuoi puntare al Massimo certamente la Termopressa Pneumatica è quella più performante. Ma ti voglio raccontare una storia per farti capire meglio che ci sono dei caso in cui,
la Termopressa Pneumatica non è adatta ed è meglio la Termopressa Manuale o Semiautomatica.
Questa storia è capitata a un mio Cliente che ha deciso di acquistare una Stampante per le Magliette.
Mi ordinò la Stampante e non essendo nuovo del Settore la Termopressa già la possedeva e, tra l’altro aveva proprio una Termopressa Pneumatica che nell’occasione non si risparmiò di elogiare. Pertanto io mi limitai a installare soltanto la Stampante, ma quando iniziò a stampare i primi capi colorati mi contattò in preda allo sconforto.
In tutte le T-shirt pressate era riportato il segno del colletto anteriore nella parte posteriore, questo a causa dell’elevata pressione esercitata dalla Termopressa Pneumatica. Mi riferì di aver provato anche a diminuire la pressione, ma che l’aria in quel caso non era abbastanza per far azionare la Termopressa che dunque non funzionava. L’unica soluzione era quella di Calzare i capi nel piano inferiore, ma purtroppo non disponeva di nessun piano opzionale.
Lo stesso problema lo aveva poi sulle polo, dove nella parte posteriore restava impressa la sagoma dei bottoni e questi segni erano indelebili e non andavano via nemmeno dopo numerosi lavaggi.
Nel caso della stampa Diretta sul Tessuto la Termopressa deve avere la sola funzione di asciugare e di far evaporare l’acqua contenuta nell’inchiostro, che nelle Stampanti per stampa diretta sul Cotone è appunto a base acqua.
Non dovendo trasferire nulla bisogna applicare pertanto una pressione minima, anche per fare in modo che il vapore possa fuoriuscire meglio.
La pressione elevata diventa un problema nel caso in cui si personalizzano capi colorati. Infatti questi devono essere pretrattati con la stesura del liquido di pretrattamento e anche questo deve essere asciugato in Termopressa. Se la Termopressa esercita una pressione media, sarà necessario comunque calzare la t-shirt nel piano inferiore, perché poggiandola semplicemente sul piano, resteranno impressi a caldo nel tessuto sovrapposto tutti i segni causati dalle differenze di spessore prodotti da bottoni, colletto, zip, cuciture, etc.
Ovviamente calzare i capi rallenta notevolmente la lavorazione, inoltre in questo caso si rende necessario poter disporre di piani di stampa adatti a contenere le diverse taglie di magliette, perché non potrai calzare la t-shirt da donna o da bambino nel piano medio utilizzato per le t-shirt taglia Media da Uomo. Pertanto dovrai possedere diversi piani inferiori e sostituirli in base alla dimensione del capo che intendi personalizzare. Così oltre alla lungaggine prodotta dal fatto di dover calzare il capo sarai anche rallentato nelle operazioni di cambio e sostituzione del piano inferiore di stampa.
Nel caso del mio cliente ha pensato giustamente che il problema era la pressione e ha così provato ad abbassarla e ridurla quasi a zero, considera che per la stampa diretta basta una pressione di 0,5 bar, ma riducendo la pressione così tanto ha anche scoperto che la Termopressa Pneumatica non funzionava.
Perché purtroppo, la Termopressa Pneumatica se non ha una pressione d’aria adeguata non riesce a pressare, in quanto è l’aria compressa che consente di far pressare e poi risollevare il piano velocemente. Dunque anche abbassando la pressione al minimo, il piano non si aziona per nulla e già a 0,5 Bar il piano se riesce a scendere sarà lentissimo e non è certo pensabile di poter lavorare in questo modo, perché la produzione oraria sarebbe enormemente rallentata.
Se sei curioso di sapere come è finita la storia, ti faccio sapere che il Cliente in questo caso, ha optato per l’acquisto di una nuova Termopressa Semiautomatica, che ha affiancato alla sua nuova Stampante essendo così molto più produttivo.
Ora hai scoperto anche quando la Termopressa Pneumatica non è adatta ed è meglio la Termopressa Manuale o Semiautomatica.
Ma non è soltanto in questo caso, infatti capita spesso di dover personalizzare taschini con patte dotate di bottoni, oppure di stampare in prossimità di cerniere e, in tutti questi casi risulta molto comodo creare dei piccoli spessori di appena 1 cm., per compensare lo spessore di bottoni e eventuali altri accessori presenti che ti impediscono di pressare la zona interessata e che oltretutto pressandoci sopra vanno a rovinare anche il piano riscaldante della Termopressa.
Questo segreto che ti ho appena svelato, è utilizzato dai più esperti per evitare di acquistare un piano inferiore per ogni necessità, pertanto tienilo bene a mente, perchè non lo troverai scritto mai in nessun posto. Fa parte di uno di quei trucchi, che i vecchi stampatori non vogliono mai svelare, perchè devono dimostrare di essere sempre i più bravi, stampando anche nelle zone dove gli altri non riescono.
Come vedi, anche questa volta come mio solito, ho aggiunto valore svelandoti trucchi e segreti oltre a quelli annunciati nel titolo e spero che potrai trarne vantaggio per migliorare il tuo lavoro, realizzando delle stampe professionali anche se non sei esperto.
Ma questo vecchio trucco sulla Termopressa Pneumatica è difficilmente applicabile, perché il piano riscaldante si potrebbe danneggiare. Basta soltanto che ti distrai un attimo e non posizioni lo spessore perfettamente al centro, che il piano riscaldante scendendo poi andrà a storcersi cadendo da un lato, causando un danno ingente. Mentre con la Termopressa Manuale o Semiautomatica, puoi regolare al minimo la pressione e se ti rendi conto che il piano sta venendo giù male ti puoi fermare in qualsiasi momento, evitando così di provocare danni alla struttura della Termopressa.
Come vedi, nei casi appena descritti la scelta della Termopressa Pneumatica e più costosa non risulta essere quella giusta. Pertanto non sempre le attrezzature costose risultano essere più vantaggiose rispetto a quelle meno costose, ma è sempre importante procedere a un’attenta valutazione dell’utilizzo che se ne deve fare.
Certamente, la scelta ottimale è sempre quella di una Termopressa Semiautomatica, che offre quasi tutti i vantaggi di una Termopressa Pneumatica, ma con la possibilità di poter esercitare anche una pressione minima senza nessun problema, con un consumo energetico inferiore e senza avere l’obbligo di affiancare alla Termopressa un compressore, che oltre al maggior consumo energetico, causa anche rumore oltre alla manutenzione periodica, necessaria anche per i modelli di compressori più evoluti che funzionano senza olio, ma che comunque tendono a produrre sempre della condensa, che a lungo andare si deposita nel polmone del compressore che se non rimossa con frequenza crea ossido al suo interno arrivando anche a bucarlo.
E’ ovvio che io ho voluto semplificare al massimo e per non dilungarmi ti sto riportando soltanto le differenze principali e più importanti, ma quello che è importante è, che ora sei consapevole che l’acquisto di una Termopressa Semiautomatica è quasi sempre quella vincente.
Ma ora non fare l’errore di andare alla ricerca della prima Termopressa con apertura automatica che trovi on line, magari su Amazon o su E-Bay, perché poi finisci come tutti quei Clienti che dopo mi chiamano per capire come mai non riescono a produrre delle stampe conformi con la loro Termopressa appena acquistata.
Perché seppur vero che la scelta deve ricadere su una Termopressa Semiautomatica devi evitare le Termopresse prodotte in Cina, che di allettante hanno soltanto il prezzo, ma che mancano di qualsiasi sistema per la distribuzione omogenea del Calore sull’intera piastra riscaldante, che è la caratteristica fondamentale che ti garantisce di poter stampare con la Termopressa senza buttare via materiale e realizzando 10 stampe perfette su 10, e non 2 su 10 come spesso ho visto da alcuni clienti che sono incappati nell’acquisto di una di queste termopresse. E ti assicuro che buttare via 8 Magliette per poterne consegnare 10 non fa per nulla piacere, se poi non sono Magliette ma sono Polo o Felpe, peggio ancora.
Le presse Cinesi che potrai trovare su Internet a poche centinaia di Euro, presentano inoltre, l’enorme problema che non essendo libere nella parte sottostante, non ti consentono un facile posizionamento e inserimento dei tessuti, perché il piano di stampa inferiore non è separato dal corpo centrale e questo problema è molto sentito in particolare su capi come le polo, che essendo dotate di bottoni devi necessariamente calzare nel piano inferiore evitando così di danneggiare i bottoni o comunque lasciare la loro impronta indelebile nello strato di tessuto che va a sovrapporsi.
Il mio consiglio dunque è quello di considerare una Termopressa di produzione Italiana e se per te è ancora fuori budget, guarda almeno una di produzione Europea, senza cadere però nelle trappole di quelle aziende Europee che importano comunque le Termopresse Cinesi e poi le rinominano con dei Marchi di Fantasia solo per confondere il compratore sulla reale provenienza, come sta facendo attualmente una nota Azienda Tedesca di cui per ovvi motivi non voglio citare il nome.
Bene a questo punto direi che hai tutte le carte in regola per poter scegliere la tua Termopressa evitando le classiche trappole commerciali dei venditori senza scrupoli.
Hai imparato che non sempre la termopressa più costosa è quella giusta, ma che non va bene nemmeno puntare a quella più economica e che anche tra le Termopresse della stessa tipologia si possono nascondere delle differenze importanti in grado di far fare la differenza alle tue Stampe.
Se vuoi evitare di rischiare di buttar via i soldi in acquisti sbagliati, cerca di trovare un interlocutore competente che sappia consigliarti al meglio, verifica sempre se si tratta di un fornitore serio ed affidabile e se le attrezzature a te proposte sono già utilizzate con successo da altre persone.
Spero che il mio report ti sia stato utile e che nel mio piccolo possa aver contribuito a rendere più semplice la tua scelta. Il fatto di essere stato brutalmente sincero, anche in questo caso produrrà come al solito le lamentele di tutti coloro che insistono nel proporre in modo consapevole attrezzature non adatte ai loro clienti e, non manca giorno che io riceva email o telefonate da parte di queste persone che inveiscono contro di me, ma è il prezzo che ho deciso di pagare quando ho fondato questo mio blog e la soddisfazione di sapere che ci sono persone che avendo letto i miei articoli hanno risolto i loro problemi mi motiva a continuare a scrivere le verità che questi rivenditori ancora oggi vogliono tener nascoste e non m’importa se sono risentiti nei miei confronti.
Se pensi che dopo tutto questo, tu abbia ancora bisogno del mio aiuto non hai che da chiedermelo e ti saprò dare tutte le indicazioni che desideri, intanto ti invito a lasciare il tuo commento qui sotto, a te non costa nulla ma per me e per gli altri che leggeranno dopo di te i tuoi commenti possono avere anche più valore dello stesso mio articolo.
Alla prossima.
Ilario
P.S.: se vuoi contattarmi privatamente trovi i miei riferimenti nella pagina, contattami di questo Blog, ma per cortesia fallo soltanto dopo aver letto attentamente tutto l’articolo per evitare di farmi ribadire gli stessi concetti ed essere certo che tu mi capisca.
P.P.S.: ti ricordo che puoi scaricare GRATUITAMENTE la Guida Rapida, contenente tante informazioni di valore che possono facilitare il tuo lavoro di tutti i giorni, basta inserire il tuo indirizzo e-mail per riceverla in pochi secondi nella tua casella di posta elettronica.
Grazie mille del blog sto conoscendo tanti particolari che secondo me erano superflui…
Se possibile quando ha tempo mi potrebbe contattare che le indico una termopressa che vorrei acquistare cosi lei mi può dire se va bene o sono solo soldi buttati via.. grazie
Grazie per il commento.
Per fare una valutazione corretta su quale sia la Termopressa giusta, dovrei conoscere l’utilizzo che se ne deve fare e quali sono più o meno i volumi di produzione che si prevedono, se mi invia queste indicazioni assieme al link dove vedo quella che sta valutando le darò indicazioni in merito. Mi può scrivere a info@professionestampa.it
buona sera, ho trovato il suo blog davvero molto interessante. Sono un neofita della stampa, quindi allo scuro di molto, moltissimo.
Sono un preparatore atletico con la passione per la grafica e mi piacerebbe personalizzare le mie T-shirt e felpe con il mio logo e con altre grafiche. Mi sto dilungando, quindi vengo al dunque, è esatto affermare che per la stampa su cotone ( quindi t-shirt e felpe)la sublimazione non è la tecnica più indicata? E quale stampante e termopressa è più indicata per il mio caso?
la ringrazio per l’attenzioe
massimiliano
buona sera, ho trovato il suo blog davvero molto interessante. Sono un neofita della stampa, quindi allo scuro di molto, moltissimo.
Sono un preparatore atletico con la passione per la grafica e mi piacerebbe personalizzare le mie T-shirt e felpe con il mio logo e con altre grafiche. Mi sto dilungando, quindi vengo al dunque, è esatto affermare che per la stampa su cotone ( quindi t-shirt e felpe)la sublimazione non è la tecnica più indicata? E quale stampante e termopressa è più indicata per il mio caso?
la ringrazio per l’attenzione
massimiliano
Buonasera Massimiliano,
grazie per il commento. Per quanto riguarda le tue domande: le stampa sublimatica è applicabile soltanto sul Poliestere, se avessi letto qualche mio articolo relativo sarebbe stata una nozione acquisita, considerato che lo ribadisco spesso.
Per quanto riguarda invece l’ultimo quesito, non posso rispondere perché il tuo caso non lo conosco. Non ho capito infatti se ti vuoi affacciare alla professione della stampa o se vuoi soltanto personalizzare i tuoi indumenti e in quest’ultimo caso ti consiglio di affidarti a un professionista, perché per produrre delle stampe durature servono attrezzature professionali il cui acquisto non è certo giustificato per stampare qualche indumento per la propria attività. Se invece la tua intenzione è quella di far della stampa il tuo lavoro allora sarò ben lieto di aiutarti ad individuare quali sono le attrezzature più adatte a te per iniziare con successo.
Per prima cosa voglio ringraziarla per la solerzia nel rispondere. Veramente professionale.
Come ho scritto, mi affaccio adesso alla stampa quindi non pratico costantemente i siti e i blog sull’argomento, sapevo della stampa su cotone, ma avere una conferma da un esperto è sempre meglio (giuro che ho cercato sulla sua pagina l’argomento, ma non l’ho trovato).
No, non farò lo stampatore professionista, ma se i costi non sono esagerati, mi piacerebbe creare una linea di abbigliamento con il mio logo e le mie grafiche per i miei clienti del circolo e i miei agonisti (lavoro in un circolo di tennis). Quindi non stamperei per altri, ma potrebbe nascere un piccolo business ed un divertimento sicuro .
Spero di essere stato un po’ più esaustivo che nel post precedente. Sostanzialmente un entry level per stampante e termopressa.
Saluti
massimiliano
Grazie Massimiliano,
l’articolo dove parlo della stampa sul cotone è questo: http://professionestampa.it/le-3-terribili-verita-sulle-stampanti-per-le-magliette/ ora mi è più chiaro il quadro, ma ribadisco che è impensabile investire in attrezzature professionali e dunque costose per divertimento, a meno che non abbia 20 mila euro in avanzo da impegnare, anche in questo caso però, senza una Partita IVA sarebbe poi complicato poter reperire a prezzi da rivenditore tutti i materiali di consumo comprese le t-shirt.
Buongiorno Ilario,intanto volevo farle i complimenti per come ha illuminato la mia scarsa conoscenza del prodotto in termini di termopresse.
Purtroppo faccio parte di quella schiera che con ogni probabilità è rimasto per così dire “poco aiutato” sul tipo di termopressa da acquistare per il tipo di lavoro che avevo intenzione di conoscere un po piu da vicino.
Detto questo premetto che al momento questo non è il mio lavoro primario ma puramente un Hobby che mi sta trascinando al suo interno.
Avrei bisogno di farle alcune domande inerenti al tipo di termopressa da integrare perchè quella che mi hanno venduto e quindi in mio possesso, mi sono reso conto dopo aver letto la sua guida che è poco utile alla causa.
La ringrazio fin da ora per la sua attenzione
Buongiorno Alessandro,
grazie prima di tutto per i complimenti sempre graditi. Sono felice di leggere che quanto ho scritto è stato utile amche se mi dispiace che sia già caduto in un’acquisto sbagliato. Se ha delle domande da sottopormi può tranquillamente scrivere una email ai contatti con trova in fondo a questa pagina: http://professionestampa.it/contatti/, non riporto l’indirizzo email qui perché un secondo dopo mi ritroverei la casella intasata di Spam. Se indicherà anche un contatto telefonico appena mi è possibile potrò risponderle anche telefonicamente.
Ciao sono orientato a iniziare a stampare magliette in cotone mi sai dire una termopressa che potrebbe fare al caso mio magari anche consigliarmi una stampante grazie e buona serata
Ciao Costantino,
ti consiglio prima di tutto di leggere almeno questo report: http://professionestampa.it/le-3-terribili-verita-sulle-stampanti-per-le-magliette/ se poi vorrai approfondire, nel mio libro Stampare è Terribile troverai la risposta alle tue domande, questo è il link: http://professionestampa.it/il-libro/ se invece ritieni di aver bisogno del mio supporto puoi scrivermi in privato indicando i tuoi contatti e ci accordiamo per una Consulenza per valutare il tuo caso.
Ciao Ilario, ho poi trovato una termopressa italiana usata di nota azienda che poi rimarca in realtá le lrsse fatte in altra azienda… comunque sembra stare bene, i test vanno bene…
ho avvitato meglio tutti i bulloni lenti e ingrassato il resto come dovrebbe essere.
Ti chiedo se lo sai, quando la accendo sento un velocissimo ticchettio che diminuisce man mano che il termometro raggiunge la temperatura fino a ticchettare periodicament ogni 3 sec, quando mando giu la pressa finisce.
E’ normale?
Grazie
Ciao Claudio,
difficile dire se è normale non sapendo nemmeno di quale termopressa si tratta, e di quale termostato è dotata.
Potrebbe essere il rumore del termostato o delle resistenze che riscaldano il piano riscaldante, ciò che davvero conta è che il piano riscaldante sviluppi la temperatura indicata sul display e che sia distribuita in modo omogeneo, altrimenti significa che le resistenze non stanno funzionando bene.
Considera che tutte le resistenze hanno un fine vita e di solito le termopresse usate, che sono state utilizzate in modo intensivo necessitano della sostituzione delle resistenze del piano riscaldante.
ciao ilario vorrei un consiglio per stampare su cover in gomma per telefonia ..mi aiuti..??? grazie in anticipo
Buonasera Luca, non ho capito cosa mi stai chiedendo: vuoi un consiglio sulle attrezzature o un consiglio su come fare a stampare avendo già le attrezzature, in questo caso sarebbe opportuno capire che attrezzature hai.