Tavolo per Laminazione

di | 17 Aprile 2016

Ecco le 7 cose che devi sapere per scegliere il Tavolo per Laminazione

Il tavolo per Laminazione è una delle attrezzature che è diventata indispensabile per chi si occupa di Stampa digitale di Grande Formato, in questo articolo scoprirai le 7 cose che devi sapere per scegliere il tavolo per laminazione giusto. Ho voluto fare un analisi attenta e precisa dei fattori che possono diventare problemi reali e che se conosciuti potranno essere evitati per poter semplificare e velocizzare il tuo lavoro.

Ho scoperto il Tavolo per Laminazione alcuni anni fa. Mi trovavo all’estero, in una delle rare volte che ho avuto il tempo di dedicarmi a una vacanza e, manco a farlo apposta il mio Hotel era proprio di fianco a un Centro Stampa, ci passavo davanti la mattina e poi tutte le sere al rientro in Hotel, la curiosità di entrare era davvero forte, ma avevo promesso alle persone con cui condividevo il viaggio che non sarebbe stato un viaggio di lavoro e, quando ci passavamo davanti mi invitavano a guardare dall’altra parte, perchè conoscendomi bene sapevano che la tentazione di entrare era molto forte. Avevo sbirciato il loro orario di lavoro e avevo notato che la mattina aprivano molto presto.

Così la mattina dopo mi alzai abbastanza presto e dopo colazione entrai a curiosare nel Centro Stampa, mi presentai ed ebbi così l’occasione di conoscere Oscar, il titolare, che era di poco più grande di me e tra l’altro molto cortese. Si mise a ridere quando gli dissi che ero del settore ma mi trovavo lì in vacanza e che non ero riuscito a non soddisfare la mia curiosità di vedere come lavoravano.

Mi fece visitare il suo laboratorio, che non era molto diverso da quelli di tutti i miei clienti in Italia. Anche li trovai Macintosh e PC per le elaborazioni grafiche e alcuni plotter con inchiostri a Pigmento e a base Solvente per la stampa di grande formato, anche lui iniziò come tanti altri miei clienti con la Tipografia, infatti aveva ancora qualche vecchia Heidelberg ormai inutilizzata, ma pian piano decise di evolversi al digitale e sopratutto sul grande formato dove si era specializzato, mi parlò del suo lavoro e delle difficoltà che incontrava, che scoprì essere anche quelle le stesse che incontravano e incontrano ancora oggi tutti i miei clienti.

Ma quello che mi incuriosì da subito era il tavolo di lavoro che ingombrava il Centro del Laboratorio, così chiesi ad Oscar di farmi vedere come funzionava, e lui fu molto felice e orgoglioso di mostrarmi le cose che poteva fare con il Tavolo per Laminazione, che scoprì aveva diverse funzioni. Lo poteva usare per stendere l’Application Tape sugli adesivi incisi con il plotter da taglio, lo usava per applicare la laminazione sulle stampe in PVC e, lo poteva usare anche e sopratutto per applicare le stampe in PVC Adesivo sui pannelli plastici, in forex o policarbonato alveolare, il tutto con delle semplici e veloci operazioni.

Non aveva più il problema di stendere l’Application Tape e trovare le bolle d’aria o fare grinze, o di dover utilizzare l’acqua saponosa per accoppiare le stampe di PVC Adesivo ai pannelli plastici, in un attimo le sue stampe potevano essere laminate ed applicate a fogli plastici o in cartoncino con la massima velocità e senza nessuna bolla d’aria.

Ma Oscar fu molto corretto, perchè mi parlò e mi fece notare anche le problematiche che riscontrò utilizzando il suo Tavolo per Laminazione, il suo era uno dei primissimi modelli e mi disse che certamente molte cose le avevano già risolte e, mi raccomandò che se era mia intenzione vendere questo strumento di lavoro dovevo badare a dei particolari molto importanti.

Si lamentò del rumore del compressore, infatti il rullo per abbassarsi aveva bisogno dell’aria compressa.

Il compressore in dotazione al suo Tavolo per laminazione era di quelli a secco, senza olio e pertanto con una manutenzione limitata, comunque doveva fare lo stesso i conti con la condensa generata e depositata nel serbatoio del compressore e che poteva causare problemi al motorino che azionava il rullo.

Mi disse anche che avrebbe voluto allungare di almeno 1 metro il piano ma che il suo modello non era modulare e non poteva farlo se non sostituendolo con un nuovo tavolo per laminazione più lungo.

Inoltre lamentava il fatto che l’ingombro era importante e che sarebbe stato opportuno avere avuto la possibilità di poter sfruttare lo spazio libero sotto il tavolo, se questo fosse stato fruibile magari per poter alloggiare le bobine dei materiali da stampa.

Uno dei problemi più grossi era però che quando doveva applicare delle stampe su dei pannelli di piccolo formato, era costretto a posizionarli al centro, perchè se lo posizionava sul lato dove stava lavorando, già con dei pannelli di spessore di 5 mm il rullo dalla parte opposta scendeva fino a toccare il piano, ponendosi così di traverso e rendendo impossibile l’applicazione, in questo caso era costretto a risollevare il rullo e a sporgersi fino al centro del Tavolo per Laminazione per posizionare il piccolo pannello al centro e fare così in modo che il rullo scendesse dritto.

Parlammo a lungo e mi illustrò punto per punto tutte le criticità del suo Tavolo per Laminazione, ma a un certo punto mi accorsi che il sole era ormai già alto e Oscar attirò la mia attenzione fuori dalla sua vetrina, dove vidi i miei compagni di viaggio che non trovandomi in Hotel capirono subito dove potessi esser finito e mi guardavano attraverso la vetrata del Centro Stampa come un bambino che aveva rubato la marmellata, così ringraziai Oscar per la sua gentilezza e per la preziosa conversazione e mi congedai raggiungendo i miei compagni di viaggio.

Una volta tornato a casa, mi misi alla ricerca di un Tavolo per Laminazione che avesse le caratteristiche suggerite da Oscar, ma mi accorsi che dovevo aspettare ancora, perché non lo trovai. È, infatti, soltanto da pochissimo che ho scoperto un Tavolo per Laminazione come quello sognato da Oscar, progettato e costruito da quello che io reputo un simpatico Genio, il mio ormai amico William, un simpatico Danese che si diverte a far notare ai propri Clienti che tutte le Aziende, anche grosse e strutturate, continuano a produrre nuovi modelli con tutte le problematiche che aveva il vecchio Tavolo di Laminazione utilizzato da Oscar.

Ti ho già anticipato qualche problematica che è meglio evitare sul Tavolo per Laminazione, ma ti starai chiedendo quali sono tutte le altre cose annunciate nel titolo di questo articolo, non ti voglio far attendere oltre, ti farò ora un elenco preciso e dettagliato di quello che devi conoscere per poter fare la scelta migliore:

ecco le 7 cose che devi sapere per scegliere il tavolo per Laminazione

1) guarda che il motore che aziona il rullo del Tavolo per Laminazione sia elettrico e non ad aria compressa, il motore elettrico ti eviterà il problema che aveva Oscar, di posizionare i pannelli al centro del tavolo, ma potrai posizionarli anche da un lato perchè il rullo scenderà sempre dritto e non di traverso, inoltre con il motore elettrico non avrai necessità di avere un compressore, e questo si traduce in minore consumo energetico. Nessun rumore, perchè ti assicuro che il compressore anche se silenziato quando ci lavori tutto il giorno vicino diventa abbastanza molesto, inoltre il compressore tende a produrre sempre condensa che se dal serbatoio risale nel motorino del rullo ne provoca il blocco. Qui sotto ti illustro la differenza tra un tavolo con motore elettrico e uno con motore pneumatico ad aria compressa che utilizza necessariamente un compressore.

Tavolo con Motore Elettrico

 

Tavolo con Motore Pneumatico

2) che il tavolo sia modulare, cioè che se tu oggi compri un tavolo lungo 3 metri e domani lo vuoi allungare a 5 metri non devi essere costretto a cambiare modello ma devi poterlo completare con i moduli aggiuntivi che ti permettono di aggiornare il tuo tavolo alle nuove esigenze e sopratutto di salvare il tuo investimento iniziale risparmiando di conseguenza parecchio rispetto a un nuovo acquisto.

3) che il tavolo sia smontabile, perchè molti tavoli arrivano montati su pezzo unico e ti assicuro che non è facile farli entrare negli ambienti di lavoro, anche capannoni molto spaziosi capita che hanno delle aperture abbastanza piccole, considera poi che il tavolo per laminazione, va utilizzato in un ambiente pulito, e di solito si posiziona nell’ambiente grafico assieme ai computer, le cui sale sono solitamente dotate di porte normali e far entrate un tavolo montato di mt. 1,65×3 non è possibile.

4) che disponga di un sistema semplice e veloce per il caricamento delle bobine.

5) che il rullo si sollevi a un’altezza adeguata (10 cm. è ottimale), per poter applicare le stampe su qualsiasi supporto, pannelli in legno, plastici, cartelli stradali, etc..

6) che l’area sopra il rullo sia completamente libera, alcuni modelli sono dotati di un ponte sopra il rullo che impedisce la completa visione del tavolo e della lavorazione in corso, oltre a essere d’impedimento nel maneggiare i materiali.

7) che l’area sotto il tavolo sia completamente vuota in modo da poter essere utilizzata per lo stoccaggio di bobine, utensili e quant’altro sia necessario, considera che un tavolo da mt. 1,65×4 sviluppa un ingombro di quasi 7 metri quadri e sarebbe davvero un peccato non poter utilizzare tutto lo spazio sottostante il piano di lavoro.

Come dicevo all’inizio tutte queste caratteristiche le ho trovate soltanto in un tavolo per laminazione: quello che ha realizzato il Sig. William, e che ha chiamato MODULMOUNTER, ma perchè prima l’ho definito Genio? Per un semplice motivo che ora vado a scriverti, e leggilo attentamente perchè è una di quelle problematiche che faceva impazzire Oscar e che tutti quelli che hanno avuto occasione di laminare conoscono molto bene, mi riferisco al problema dell’Energia Elettrostatica.

ModulMounter

Se ti è già capitato di applicare una stampa adesiva su un pannello avrai notato che il PVC adesivo quando lo maneggi si carica di Energia Elettrostatica e diventa una vera e propria calamita per la polvere. Una vera nemica per tutti di decoratori. I granelli di polvere restano poi intrappolati sotto la stampa e impossibili da rimuovere, davvero un bel fastidio. E cosa ha fatto William per risolvere questo problema?

Invece che dotare la sua macchina di accessori banali come taglierine o rullini talvolta inutili, ha ben pensato di studiare dei sistemi per eliminare le cariche di Energia Elettrostatica, pertanto ha dotato il suo tavolo per laminazione di una serie di ventole accessorie in grado di evitare l’effetto calamita e facendo in modo che queste non attirino più la polvere, ma non solo, ha realizzato anche un dispositivo da poter montare su un normale compressore per soffiare via la polvere dal piano e allo stesso tempo eliminare tutte le cariche elettrostatiche.

Pertanto con MODULMOUNTER sei certo che non andrai incontro a nessun problema tipico del settore e potrai realizzare tutte le tue applicazioni senza bolle d’aria e con la massima qualità e produttività, in assoluto silenzio non avendo bisogno di aria compressa per azionare il motorino, facendo dunque a meno del compressore e risparmiando così anche energia elettrica.

Come sono solito fare nei miei articoli, voglio aggiungere ulteriore valore a quanto promesso e voglio anticipare una domanda che ti sorgerà spontanea e che, se anche non te la sei posta la suggerisco, perchè è una delle domande a cui mi capita più spesso di rispondere:

mi conviene comprare una laminatrice tradizionale o un tavolo per laminare?

rispondere a questa domanda senza sapere quali sono le tue esigenze non è semplice, ma ti do degli elementi importanti che ti permetteranno di procedere a una valutazione in autonomia, consentendoti di fare automaticamente la scelta giusta.

Esaminiamo quindi quali sono le caratteristiche delle due diverse macchine, e quando conviene usare l’una piuttosto che l’altra.

La laminatrice tradizionale:

si utilizza sopratutto per le lavorazioni da rotolo a rotolo, per esempio se hai necessità di laminare molti metri di stampe effettuate, come per esempio nel caso di quelli che lavorano nel Car Wrapping, questa è certamente la scelta migliore, non che con il tavolo per laminare non sia possibile, ma se devi laminare diverse bobine di materiale stampato ogni giorno, certamente con una laminatrice tradizionale sei molto più produttivo.

Laminatrice

Il tavolo per laminazione:

ti consente di poter gestire in modo molto più pratico e veloce, la stesura di application tape, o l’applicazione di stampe su pannelli con spessori anche abbastanza alti (fino a 10 cm), cosa impossibile con una laminatrice tradizionale.

Pensa se devi applicare delle stampe su dei cartelli stradali, con il tavolo per laminazione lo potrai fare senza problemi mentre è impossibile poter inserire un cartello stradale in una laminatrice, senza danneggiare i rulli.

ModulMounter è Modulare

Spero di aver chiarito anche questo tuo eventuale dubbio, a questo punto direi che hai tutti gli elementi per procedere alla tua valutazione.

Spero che il mio articolo ti sia piaciuto e spero anche che continuerai a seguirmi, le cose che hai appena letto le trovi scritte soltanto qui perché sono frutto della mia esperienza del settore e delle mie competenze acquisite con tanti anni di duro lavoro sul campo, per questo non le troverai mai in nessun libro o in nessun manuale e molte di queste informazioni ti saranno sempre negate dai rivenditori che hanno il solo interesse di farti acquistare le loro macchine magari di vecchia concezione e ancora con le problematiche dei primi modelli.

Se quello che hai appena letto ti ha risolto un problema o ha contribuito in qualche modo a migliorare il tuo lavoro scrivimelo nei commenti qui sotto, la tua privacy sarà rispettata perchè nei commenti appare solo il tuo nome ma non la tua e-mail , pertanto tu non ci perdi nulla ma per me è molto importante avere un tuo riscontro.

Se hai ancora qualche dubbio, comunicamelo o se pensi che il tuo caso abbia necessità di una valutazione più attenta e necessiti della mia consulenza, vai nella pagina contatti e li troverai tutti i riferimenti per potermi contattare direttamente.

Buon lavoro e alla prossima.
Ilario

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