Come stampare con successo con la Epson F2100

By | 1 Gennaio 2021

In questo nuovo articolo apprenderai quali sono gli ingredienti per ottenere stampe Professionali con la Epson F2100, capirai come stampare con successo con la Epson F2100 e come mai ci sono quelli che a parità di attrezzature non raggiungono mai risultati soddisfacenti.

Durante tutti questi anni in cui sono quotidianamente impegnato con i Sistemi DTG (Direct to Garment), supportando ormai direttamente molte decine di aziende che lavorano con successo, e grazie ai miei canali di comunicazione, YouTube e Facebook che mi consentono d’interagire quotidianamente con migliaia di operatori del settore, ho potuto osservare che le problematiche lamentate dagli utenti sono sempre le stesse.

Gli utenti sono divisi tra chi stampa con successo con la Epson F2100 e quelli che invece lamentano:

  1. stampe imperfette;
  2. scarsa tenuta ai lavaggi;
  3. mancata corrispondenza cromatica;
  4. poca produttività;
  5. elevato consumo degli inchiostri bianchi;
  6. difficoltà nella stesura del primer sui tessuti;
  7. impossibilità a stampare tessuti colorati senza aloni.

Queste sono le 7 principali problematiche che quando non risolte compromettono l’andamento del business e un ritorno rapido dell’investimento, in realtà ti ho mentito perché i punti sono 8, infatti, c’è anche il problema a canalizzare il prodotto stampato, al giusto prezzo, ma 8 suona sempre male e questo è il motivo per cui non l’ho voluto comprendere.

Vediamo di capire insieme il perché si riscontrano questi problemi e soprattutto come mai alcuni stampatori sembrano esserne immuni.

Se mi segui da un po’, mi avrai sentito parlare di Sistema di Stampa, infatti, la stampante da sola non basta per ottenere i risultati sperati, ma è necessario dotarsi di quelle attrezzature di contorno che sono necessarie per raggiungere l’obiettivo di una stampa perfetta.

Spesso il problema era dovuto a un sistema di fissaggio delle stampe inadeguato, termopresse di dubbia funzionalità, forni serigrafici con tunnel troppo corti e inadatti per gli inchiostri a base acquosa o fornetti venduti per la sola gioia del rivenditore, perché assolutamente inadatti a fissare adeguatamente le stampe DTG (quelle ottenute con la Epson F2100).

Altre volte il problema è dovuto all’utilizzo di sistemi manuali per la stesura del pretrattamento che non ne consentono il controllo preciso della quantità, o da sistemi automatici inadeguati perché magari concepiti per l’utilizzo di prodotti diversi da quelli Epson, differenti per densità e caratteristiche di formulazione.

In altri casi, invece, il problema è nel limite del software gratuito in dotazione alla stampante, che non consente di ottenere i risultati sperati per via di alcuni ostacoli invalicabili presenti, che impediscono di gestire con precisione la riproduzione dei colori primari di quadricromia, oltre che avere un controllo preciso sulla quantità di bianco spruzzata dagli ugelli attivando la stampa simultanea del bianco.

Ma come risolvere questi problemi?

Ti assicuro che non è per nulla semplice, e ho impiegato tanto tempo e ancora ne dedico per perfezionare continuamente il Sistema di produzione che ho creato attorno alla Epson F2000 e poi sul suo restyling la Epson F2100 dove sono state perfezionate e automatizzate alcune funzioni e altre ne sono state aggiunte.

Ma da cosa è composto il Sistema di produzione che consiglio?

  1. Ovviamente dalla stampante Epson F2100.
  2. Poi da una termopressa pensata apposta per la stampa digitale diretta sul tessuto, infatti, in questo caso, serve asciugare e non pressare.

I tessuti durante l’asciugatura generano una quantità di vapore importante, che produce ossido nei piani riscaldanti delle termopresse che non sono pensate per questa funzione.

Inoltre le normali termopresse non sono pensate per dei supporti freddi e bagnati, di conseguenza non hanno delle resistenze in grado di riportare la temperatura ai livelli impostati in modo rapido, pertanto molto spesso capita di fissare le stampe a 20°C in meno perché le resistenze tra una pressata e l’altra non hanno il tempo di riportare il piano riscaldante alla temperatura corretta.

Oltre questo, per velocizzare la produzione non si può pensare di lavorare con una termopressa che ha bisogno di essere piantonata per aprire il piano riscaldante quando il timer arriva a scadenza, ma deve potersi aprire automaticamente da sola, consentendo così all’operatore di dedicarsi alle altre operazioni.

Qui sotto ti riporto la foto della termopressa che ho fatto realizzare in Italia per essere affiancata alla Epson F2100, la Chromepress:

Termopressa Chromepress

3. Il Sistema si compone poi della macchina per la stesura automatica del primer, strumento indispensabile se vuoi automatizzare la produzione e fare in modo che sia omogenea, con stampe tutte uguali, senza aloni di primer e con colori vivaci e coprenti su tutti i tessuti colorati.

Anche questa macchina è stata pensata per l’utilizzo specifico del Primer Epson, che come ho scritto sopra, differisce per composizione e densità rispetto ai Primer usati dalle altre case, perciò per essere spruzzato correttamente, sono necessari ugelli di forma e dimensione specifica e di pompe idrauliche capaci di sviluppare la giusta potenza per vaporizzare le gocce della giusta dimensione e quantità.

4. Al quarto e ultimo punto e non per importanza, si trova il tassello che ho aggiunto di recente al Sistema di Produzione, il RIP DTG TOP® un programma pensato per:

    • ridurre il consumo dell’inchiostro e in particolare di quello bianco,
    • riprodurre fedelmente i colori primari di quadricromia, Cyan, Magenta, e Giallo, e ampliare la gamma di colori riprodotti normalmente con il Garment Creator (il Software gratuito in dotazione con la stampante).
    • ottenere controlli più precisi, sul carico degli inchiostri, con la possibilità di controllare con precisione anche il valore del bianco simultaneo, funzione impossibile con il software gratuito.
    • avere stampe più morbide, traspiranti e durature ai lavaggi.

Questi sono solo alcuni dei vantaggi ottenibili usando il Rip DTG TOP® rispetto al Garment Creator di Epson.

Ora che conosci la composizione del Sistema che consiglio penserai di essere apposto e di sapere tutto!

Ma non è così, perché mi dispiace deluderti ma non basta avere le Attrezzature Giuste per lavorare bene.

Così come non basta avere la Ferrari per correre a 300 km orari, perché se non impari prima a guidare ti schianterai senz’altro alla prima curva.

Allo stesso modo puoi avere anche il sistema produttivo migliore del mondo, ma se non ricevi la formazione giusta non potrai mai sfruttarlo al 100%.

Mi capita di rivolgere le mie Consulenze ad aziende che hanno più di una stampante e con produzioni di alcune centinaia di capi al giorno ma, che nonostante tutto ignorano ancora le nozioni fondamentali necessarie per lavorare con serenità senza rischiare contestazioni da parte dei Clienti più attenti. Mi fa piacere riportare di seguito, una testimonianza spontanea scritta nel Gruppo Facebook di Professione Stampa, al termine di una delle ultime consulenze svolte in remoto:

Testimonianza

Quindi avere le attrezzature giuste, è fondamentale ma non è tutto, e non otterrai mai i risultati sperati se non hai una persona esperta che ti fornisce la giusta formazione.

Prima di lasciarti però voglio svelarti:

il segreto che ti può consentire di passare a un livello superiore.

Molti dei problemi che ho descritto in apertura sono causati dal fatto che s’ignorano le nozioni di base, purtroppo in Italia nessuno insegna a eseguire la lettura corretta dei Test di Densità, e il motivo è semplice, chi esegue l’installazione non ne conosce nemmeno l’esistenza.

I Tecnici sulle macchine non ci lavorano e il test di Densità non viene spiegato nei Corsi Tecnici, allo stesso modo anche i rivenditori ne ignorano l’esistenza oltre che il funzionamento.

Chi sa leggere il test di Densità, è in grado di sapere con precisione matematica qual è il carico corretto dei colori in base al tessuto utilizzato, il giusto valore del bianco ma anche se la stesura del primer è corretta.

Incredibile vero?

Non puoi dire di saper stampare in digitale (DTG) se non sai leggere il test di densità.

Quando faccio formazione sulla stampa DTG dedico almeno 1/3 del tempo disponibile a istruire sulla lettura del test di Densità, dalla cui conoscenza dipende la qualità dei lavori e la velocità produttiva oltre che l’ottimizzazione dei costi, come vedi tutte cose di fondamentale importanza per garantire il successo.

Ora forse capisci come mai ci sono persone che a parità di attrezzature stampano bene e altri che non riescono a stampare e lamentano numerosi problemi, ora sei consapevole che la stampa digitale diretta che viene presentata in modo semplice dai venditori in realtà nasconde numerose insidie, che non puoi evitare senza la dovuta formazione.

Ma non è tutto, se mi segui da un po’ sai bene che non lascio nulla al caso, infatti, oltre all’aspetto Tecnico, mi sono applicato per affinare tutte quelle strategie che hanno portato al successo le aziende che ho supportato finora e che lavorano con successo, ho realizzato quindi un modello di Business per favorire la canalizzazione del prodotto nel modo corretto, perché è inutile produrre delle stampe meravigliose se poi non si sa come venderle.

Questo è il motivo che mi ha spinto a strutturare un Programma che ho chiamato DTG Profit, che prevede una formazione dedicata riservata alle Aziende e al loro Staff che tengo direttamente nei loro laboratori a installazione conclusa e nella quale svelo:

  1. Come vendere i prodotti al prezzo giusto ed evitare che il tuo Cliente ti confronti con chi fornisce il tuo stesso prodotto a un prezzo più basso.
  2. Come posizionare i tuoi prodotti davanti a quelli dei tuoi Competitor.
  3. Come arrivare a occupare i primi posti nel tuo territorio e competere ai massimi livelli.
  4. Come avere più Clienti e levarli alla Concorrenza.
  5. Come comunicare in modo efficace con i tuoi Clienti.
  6. Come avere i contatti delle persone che usano i tuoi prodotti.
  7. Come evitare di lavorare tanto e guadagnare poco, aumentare i tuoi margini.
  8. Come formare con facilità eventuali collaboratori competenti in caso di necessità.

A questo punto siamo davvero giunti alla fine dell’articolo, ora sei consapevole di:

  • quanto sia importante avere le attrezzature giuste ma che non è sufficiente se non hai chi t’insegna a usarle nel modo giusto;
  • dell’importanza di saper leggere il test di densità;
  • di quanto sia fondamentale sapere come canalizzare gli articoli prodotti;
  • quanta differenza può fare, potersi avvalere di uno specialista capace di consigliarti per la risoluzione dei problemi quando si presentano, e formarti per passare fin da subito in corsia di sorpasso procedendo velocemente verso le prime posizioni di fianco ai grandi del settore.

Spero che la lettura ti sia stata utile, in caso t’invito a mettere un commento qui sotto, e ti autorizzo se ti fa piacere, a condividere l’articolo sui social.

Alla prossima
Ilario

P.S.: se ancora non ne fai parte, t’invito a unirti al Gruppo Facebook di Professione Stampa che accoglie numerosi professionisti del settore con cui interagisco quotidianamente, se vuoi farne parte puoi cliccare sul link seguente https://www.facebook.com/groups/1672601186323328

4 commenti per “Come stampare con successo con la Epson F2100

  1. GIANLUCA ALBANO

    Salve, avevo visto poco fa il video su you tube, ed ero interessato all’acquisto di una stampante per la sublimazione per tazze mug, poiche ho un negozio di articoli casalinghi …
    Grazie e buon lavoro

    Rispondi
    1. Ilario Post author

      Buonasera Gianluca,
      per avere ulteriore informazioni puoi scrivere alla mail che trovi in basso alla pagina contatti di questo blog, anche nel video che hai visto, magari non lo hai notato ma nella parte testuale metto sempre tutti i riferimenti.

      Rispondi
  2. Andrea

    Buongiorno sig Ilario. Sono andrea paoletti, Serigrafo con sede a Cernusco sul naviglio in provincia di Milano, sto valutando la scelta della mia prima stampante dtg e come avrà visto nel gruppo sto valutando la epson 2100 e la polyprint echo 2.
    Due giorni fa ho fatto il mio primo demo con la polyprint e mi ha soddisfatto molto l’assistenza che c’è dietro il prodotto. Sarei interessato a vedere il funzionamento della 2100 e scoprire i suoi punti di forza. Magari avendo un preventivo per il noleggio di essa.

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    1. Ilario Post author

      Andrea ha poco senso il confronto tra una stampante nativa e una modificata, considerato che il cuore della Polyprint è una Epson pensata per la stampa su carta adattata dalla ditta Greca per la stampa sul tessuto, con tutti i problemi conseguenti che questo comporta. I punti di forza che mi chiedi sono che la Epson F2100 è progettata per la stampa diretta sul tessuto e per la corretta gestione dell’inchiostro bianco con un sistema di ricircolo e filtraggio dell’inchiostro che la rende sicura e affidabile nel tempo, cosa che non trova uguali con nessuna stampante in commercio, infatti la maggioranza di quelli che optano per stampanti alternative alla F2100, dopo poco tempo sono costretti a lavorare senza inchiostri bianchi perché giungono i primi problemi.

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