Se sei una Donna e devi acquistare una Termopressa qui trovi le 2 cose che devi prima sapere.
Scoprirai anche:
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Qual è la Termopressa che ti consente di continuare a pressare anche se rispondi al telefono, senza rischiare di bruciare il lavoro.
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Qual è la differenza tra le termopresse per le T-Shirt e quelle per i Materiali Rigidi
Se anche tu stai odiando la tua termopressa, perchè ogni volta che ci devi lavorare ti aspetta una grande fatica, perchè abbassare la leva diventa man mano sempre più faticoso e stremante, allora leggi questo articolo, perchè stai per scoprire le 2 cose che una Donna deve sapere sulle Termopresse e che saranno la soluzione al tuo problema.
Scrivendo il titolo di questo articolo, non ho potuto di ricordare la storia della mia cliente: ha un piccolo Centro Stampa che gestisce assieme al marito, ed è stato proprio lui a scegliere la Termopressa prima che ci conoscessimo. Aveva acquistato una Termopressa Manuale, che utilizzavano per la stampa di T-Shirt e Abbigliamento Sportivo in genere, eseguivano tutte le numerazioni ai completi da calcio, oltre la stampa dello sponsor, etc. Di solito il compito della stampa era riservato sempre alla moglie, ed era lei che ogni giorno applicava numerosi numeri sulle magliette da calcio, e che si occupava di tutte le termo applicazioni necessarie per la personalizzazione dell’abbigliamento.
Ma nonostante fosse una donna abbastanza forte e sportiva, iniziò a nutrire pian piano un odio a questo lavoro, perchè per farlo doveva usare quella termopressa, che oltre alla fatica le stava procurando anche seri problemi al braccio. Il marito nella scelta della termopressa non pensò che la forza della moglie non era pari alla sua, e sopratutto non pensò che una cosa è abbassare la leva una volta per fare una pressata, diverso è starci tutto il giorno, a fare centinaia di pressate.
Quando ho proposto la mia soluzione al problema, furono entrambi entusiasti, il marito perchè non avrebbe più sentito la moglie lamentarsi, e lei perchè non sopportava dover evitare un lavoro che le piaceva solo per colpa di una macchina che non le consentiva di lavorare senza fatica.
Ricordo ancora il viso di lei quando eseguì la prima pressata con con la nuova termopressa, con l’espressione mista tra compiacimento e stupore, perchè si è subito accorta che per pressare non doveva fare più nessuna forza, e riusciva ad applicare le stampe anche quelle che necessitavano di una forte pressione, senza nessuna fatica. Un mese dopo capitai di nuovo nella loro zona e passai per un saluto, lei mi fece vedere tutti i lavori che aveva appena pressato, e non smetteva di ringraziarmi per averle tolto quelle fatiche, e anche il problema al suo braccio non essendo più pesantemente sollecitato è andato a risolversi, evitando così altre costose visite dall’ortopedico, che non vedendo miglioramenti andava prospettando man mano soluzioni sempre più drastiche.
La scelta del marito era stata dettata dal fatto che lui non aveva una conoscenza delle varie tipologie di termopresse, e si è giustamente fidato del rivenditore a cui si era rivolto. Il Rivenditore le propose solo due alternative: le Termopresse Manuali e quelle Pneumatiche, la scelta è ricaduta su quella manuale sia per un motivo economico, perchè le termopresse Pneumatiche sono abbastanze costose, ma anche per il fatto che il loro laboratorio è abbastanza piccolo, e con la mole di lavoro che svolgono avrebbero avuto bisogno di abbinare alla termopressa pneumatica un compressore di media portata, che anche se silenziato in un ambiente così piccolo sarebbe stato troppo rumoroso ed ingombrante. Sulla base di questi elementi la scelta era scontata e obbligata, il rivenditore era riuscito ad appioppare la sua Termopressa Manuale d’importazione, e il prezzo basso iniziale è stato causa di tutta una serie di ulteriori costi accessori causati dalle problematiche di questa macchina, che ha portato oltre alle spese per le visite ortopediche anche tutta una serie di stampe non conformi, in quanto la termopressa fornita non era adatta per la produzione di abbigliamento e spesso la maglietta o peggio ancora le polo risultavano poi invendibili dopo essere state pressate, e da qui poi resi e giuste contestazioni da parte dei clienti.
Questo per farti capire che non sempre il risparmio iniziale è la miglior scelta, ma in questo caso vale il detto: chi meno spende più spende. Perchè quell’apparente risparmio iniziale ha generato dei costi che avrebbero consentito l’acquisto di una termopressa più adatta, evitando così spiacevoli contestazioni da parte dei clienti oltre che i problemi di salute.
Nella storia appena raccontata, probabilmente tutti avrebbero effettuato la stessa scelta, messi davanti a quei pochi elementi, in quel caso la responsabilità è stata del rivenditore che ha pensato esclusivamente ai suoi interessi e non a quelli del cliente, perchè ha nascosto per ovvi motivi la 3a opzione in questo caso anche la più importate. Perchè le termopresse non esistono solo Manuali e Pneumatiche.
Ora ti voglio scrivere le tipologie e le caratteristiche che differenziano le Termopresse, leggi bene e con attenzione, perchè quanto sto andando a scrivere non lo sentirai mai da nessun rivenditore, ti scriverò anche quale caratteristica rende una Termopressa più adatta all’uso di una donna, altra cosa che non vogliono che sia detta, perchè altrimenti non riescono più a vendere tutte quelle Termopresse comprate in Cina per pochi Dollari e rivendute in Italia per alcune centinaia di Euro e che tutti comprano inizialmente convinti di aver fatto la scelta giusta, ma poi già al primo lavoro emergono tutta una serie di problematiche, che ti fanno capire che il consiglio ricevuto non era nel tuo interesse.
Le Termopresse si possono dividere in 3 grandi categorie:
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Termopresse Manuali
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Termopresse Semiautomatiche
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Termopresse Pneumatiche
Cerco di spiegarti nel modo più semplice e chiaro possibile le principali differenze, in modo che tu possa avere un quadro chiaro con cui orientarti nella giusta scelta.
Le Termopresse Manuali:
sono come dice lo stesso nome quelle che funzionano manualmente, hanno di solito un display dove puoi leggere la temperatura che puoi impostare e un display dove puoi inserire il tempo, quando effettui la pressata il tempo inizia il conto alla rovescia e di solito alla scadenza del tempo la pressa emette un suono che ti avvisa che la puoi riaprire.
Essendo manuali però è manuale anche la pressione, pertanto devi dare maggiore forza con le tue braccia, quanta maggiore pressione vuoi dare alle tue stampe. Di conseguenza la leva di chiusura della Termopressa più pressione vuoi dare e più sarà dura, e devi fare forza non solo per chiuderla ma anche per aprirla.
Ora capisci bene che magari per fare una pressata non farai nemmeno tanta fatica, ma prova a lavorare tutto il giorno e a fare centinaia di pressate, esercitando tutta quella pressione, ti assicuro che è pesante anche per l’uomo più robusto, figuriamoci per una donna…
Le Termopresse Semiautomatiche:
sono apparentemente simili alle Termopresse manuali, hanno infatti la classica leva per abbassare il piano riscaldante e poter effettuare la pressata, ma c’è una differenza fondamentale, per abbassare la leva non devi fare forza, perchè la pressione è automatica. Si hai letto bene, anche se tu vuoi dare una pressione forte, la leva continua a essere sempre leggera, ora capirai bene che lavorare con una di queste Termopresse è molto più comodo e meno faticoso rispetto a quelle manuali.
Altra caratteristica molto comoda e sicura nelle Termopresse Semiautomatiche è che alla scadenza del tempo impostato il Piano Riscaldante si Apre Automaticamente, così se ti squilla il telefono puoi tranquillamente rispondere senza rischiare di bruciare il lavoro. Tutto questo in assoluto silenzio perchè questa è una pressa elettrica e non Pneumatica e dunque non senti il chiasso del compressore che oltre a ingombrare è anche rumoroso.
Le Termopresse Pneumatiche:
sono invece caratteristiche perchè non hanno leva, ma sono dotate di due pulsanti che devono essere premuti contemporaneamente per effettuare la pressata.
Tutte le Termopresse Pneumatiche devono essere necessariamente abbinate a un compressore, senza il quale non possono funzionare, perchè la pressione della pressa è data dall’aria compressa generata dal compressore. Pertanto oltre al costo della Termopressa devi considerare anche il costo del compressore. Di compressori ne esistono di diverse tipologie, più o meno silenziati, con olio e a secco, ma non mi voglio dilungare su queste differenze, che magari tratterò più nello specifico in un altro articolo se c’è interesse. Una cosa te la devo però scrivere perchè molto importante, tutti i compressori necessitano di manutenzione periodica, perchè anche i più piccoli sono dotati di un serbatoio di accumulo d’aria, e l’aria genera condensa e a lungo andare il serbatoio si riempie d’acqua, pertanto a seconda dell’utilizzo lo devi svuotare periodicamente, altrimenti il compressore non avrà più la stessa portata d’aria e si attaccherà sempre più frequentemente, e poi ti ritrovi anche con il serbatoio bucato perchè l’acqua accumulata all’interno crea la formazione di ruggine che poi finisce per bucarlo.
Sulla Termopressa Pneumatica la pressione la puoi regolare in modo preciso, agendo su una manopola dove puoi regolare la pressione che è espressa in Bar, maggiore è la pressione che vuoi dare e maggiore è la quantità di aria richiesta. Con questa pressa ovviamente per pressare non è necessario fare nessuno sforzo, l’unica cosa che si deve fare è premere i due pulsanti, e la pressa si chiude e poi si riapre da sola, come per quella Semiautomatica.
Le Termopresse Pneumatiche sono come le presse Semiautomatiche molto comode e per pressare non si deve fare nessuna fatica, il contro è che hanno bisogno necessariamente del compressore, e che sono presse molto costose.
A questo punto ti sarai certamente fatta un’idea chiara di quale Termopressa è più adatta per una donna, e a meno che tu non ti voglia divertire a trasportare un pesante compressore, per svuotare ogni tanto il serbatoio dall’acqua la scelta non può che essere per una Termopressa Semiautomatica, che essendo leggera e comoda da azionare, la fa preferire dalle Donne rispetto alle altre tipologie essendo oltretutto anche molto meno costosa.
Considerato che hai avuto la pazienza di leggere fino a qui, ti voglio premiare con un altro Segreto che ti farà evitare di buttare via dei soldi in una Termopressa non adatta a te. Un’altra Perla che non trovi scritta in nessun manuale e in nessuna guida, e che certamente farà aumentare l’Antipatia che mi sto procurando da parte di tutti i Rivenditori di Termopresse.
Molti infatti non sanno che le Termopresse per le magliette sono diverse da quelle per pressare i Materiali Rigidi quali: alluminio, legno, vetro,etc. e che vengono usate per la maggiore da chi lavora nel settore delle Premiazioni Sportive. Ora ti scrivo anche questa differenza così non potrai più dire non lo sapevo. E se procedi all’acquisto sbagliato la colpa sarà soltanto tua, perché ti sto dando tutte le dritte per non cadere negli errori in cui cadono tutti.
Le Termopresse per l’abbigliamento hanno una caratteristica fondamentale, tienilo sempre presente perchè è importantissimo:
- sotto il piano inferiore sono libere, per consentirti di calzare le magliette,
se la Termopressa ha il piano inferiore chiuso e non hai la possibilità di calzare le magliette significa che quella Termopressa è stata pensata per pressare i Materiali Rigidi, come le Targhe per le Premiazioni Sportive e non per pressare le T-Shirt.
Questa particolarità manca in tutte le termopresse d’importazione, e non avrai mai la possibilità di calzare i tuoi lavori. Sono quelle che qualsiasi Rivenditore propone a prezzi sempre più bassi, e che non danno risultati soddisfacenti ne in Sublimazione perchè non hanno una temperatura del piano riscaldante uniforme e dal punto centrale agli angoli puoi avere differenze anche parecchi gradi, e inoltre hanno uno scarto di temperatura rispetto a quella che imposti sul display veramente esagerata, ho riscontrato delle differenze anche di 40 °C su Termopresse nuove appena installate. Il cliente inseriva una temperatura di 180 °C e il piano riscaldante riportava una temperatura tra i 140° e i 150 °C, a seconda del punto del piano in cui sono andato a misurare. Pertanto assolutamente inadatta sia per la stampa in Sublimazione sia per il trasferimento di qualsiasi materiale Termotrasferibile. L’altro motivo che causa notevoli problemi durante le lavorazioni è il fatto che su queste termopresse non hai possibilità di calzare le magliette e le Polo.
Poter infilare le magliette sul piano inferiore è importantissimo per 2 motivi:
- quando devi fare una stampa anteriore e una posteriore, se non puoi calzare la maglietta nel piano inferiore, quando farai la seconda stampa sarai costretto a ripressare anche la prima e così cuoci il Termoadesivo e la colla in esso contenuto;
- quando devi stampare delle polo con i bottoni, scoprirai che ti sarà impossibile poter fare una stampa sulle spalle di una polo, perchè non potendola calzare, i bottoni della parte anteriore ti creano differenze di spessore che ti impediscono di poter posizionare perfettamente la stampa, nel retro e se pure ci riesci perchè magari metti la stampa troppo in basso per risultare sotto i bottoni, non risolvi nulla lo stesso, perchè dopo pressata la polo avrà l’impronta dei bottoni nella parte posteriore, e quell’impronta non va via nemmeno dopo ripetuti lavaggi, dunque quella Polo non la potrai mai consegnare al tuo cliente se non rischiando contestazioni e resi.
Questi appena scritti sono i motivi per i quali se devi stampare Magliette e Polo devi evitare le Termopresse Cinesi, e le Termopresse costruite in Europa ma che nascono per fare Targhe per Premiazioni Sportive.
Spero che a questo punto avrai davvero chiaro cosa devi valutare per non buttare via dei soldi in Termopresse inutili. Se hai delle esigenze particolari, sono disponibile ad aiutarti a procedere a un’analisi del tuo caso per individuare quali sono le macchine più adatte per le tue esigenze.
Ti ringrazio per aver letto tutto l’articolo e se pensi che ti sia stato utile, che abbia risolto una tua problematica o che ti abbia aiutato a orientarti meglio nelle tue scelte, mi farebbe piacere leggere il tuo commento qua sotto.
Alla prossima.
Ilario
P.S.: se vuoi essere informata sui prossimi articoli riguardanti il tuo settore, inserisci la tua mail qui di fianco e oltre a ricevere in omaggio la nostra Guida Rapida, potrai leggere altri articoli di valore come questo appena letto.
Ciao Ilario, sono tony e ti scrivo da messina. Devo farti i complimenti per l’accuratezza delle tue informazioni, e per l’aiuto che ci offri in questa giungla di false occasioni. Ho già riconvertito la mia attività di eliografo insistendo sulla stampa grande f/to per la decorazione interni, stampe su tela, carta da parati, adesivo murale …….; e comunque una parte dell’azienda è ancora dedicata al cad a alle riproduzioni tecniche. Ma ahimè devo costatare che anno dopo anno vuoi per la crisi o per l’innovazione, il trend è in discesa. Anche se al momento non avrà la stessa redditività, volevo cimentarmi nella stampa sublimatica, materia nella quale sono totalmente ignorante. Sabato scorso ho cominciato a seguire il tuo blog, e mi hai dissuaso dal comprare la pressa 5 in 1 e una stampante epson, e devo dire che le tue argomentazioni erano logiche e convincenti. Mi permetto di spiegarti quali sono le mie esigenze. La mia azienda si trova in pieno centro storico e nel periodo aprile ottobre in pieno viavai turistico. All’inizio spero in una ventina di applicazioni settimanali ( non credo siano molte, ma mi hanno insegnato che evitando i facili entusiasmi si è al riparo da cocenti delusioni ). Ho notato la tua preferenza per la stampane ricoh in gel, anche se “avendo” messo un tetto di spesa di 1000 € per l’investimento totale non so a questo punto se a/4 o A/3. Per la termopressa ti senti di consigliarmi qualcosa con un budget lievemente flessibile di 500 €, tenendo presente che si tratta di un investimento iniziale al quale in futuro vorrei affiancare la decorazione con termoadesivi da intaglio e la personalizzazione di abbigliamento da lavoro ? Scusami se sono stato eccessivamente lungo, ma ho cercato di descriverti il più dettagliatamente possibile la mia situazione attuale e le mie esigenze future. Ancora complimenti, grazie e in bocca al lupo per tutto.
Ciao Tony,
grazie per i complimenti sempre graditi e per il tuo commento che ho letto molto attentamente.
Non mi stancherò mai di scrivere che la mia più grande soddisfazione è far crescere le Aziende con a capo persone volenterose, con voglia di mettersi in gioco e sopratutto che non hanno paura di lavorare duro per raggiungere gli obiettivi prefissati nel minor tempo possibile e tu leggo tra le righe che sei di quelli, perché hai voglia di migliorare, t’informi e vorresti crescere ma ti rendi conto che ti serve un aiuto perché giustamente in questo momento non hai le competenze per fare delle valutazioni precise e attente. Io su questo penso di poterti essere di Grande Aiuto.
Anche se ti sei dilungato le informazioni che necessito per fare una valutazione seria del tuo caso sono molte di più, da quello che mi hai scritto infatti ti anticipo che non sono certo che la Sublimazione sia davvero la soluzione per i tuoi problemi, perché non hai specificato cosa esattamente intendi produrre e potrebbe darsi che le attrezzature che ti servano siano ben altre.
Considerata la distanza geografica ti proporrei un primo contatto telefonico per iniziare a fare un quadro di quello che potrebbe essere la soluzione migliore per te, quella che ti può portare fin da subito in Azienda moneta e che ti permetterà in breve tempo oltre che un ritorno rapido dell’investimento anche una redditività in grado di permetterti di sostenere investimenti futuri importanti, per diventare in poco tempo imprendibile dai tuoi concorrenti che certamente cercheranno di imitarti, ma che non avendo una guida sicura procederanno per tentativi e anche se un giorno potranno arrivare a imitare i tuoi lavori sarà troppo tardi perché tu sarai troppo oltre e ti sarai portato talmente avanti che non potranno mai raggiungerti. T’invito pertanto a inviarmi i tuoi dati scrivendo una email a info@professionestampa.it in modo che possa mettermi in contatto telefonico con te.
Approfitto per invitarti a visionare i commenti, video e articoli di clienti che stanno ottenendo il successo per merito dei miei consigli, clicca al link di seguito: http://professionestampa.it/dicono-di-me/