Quasi ogni giorno mi ritrovo a parlare con qualcuno di stampanti per il DTF e di come scegliere la tecnologia che eviterà costosi errori.
Del resto, oggi più che mai l’utente si trova in un mare di proposte per la stampa in DTF, la maggior parte delle quali si rivelano delle vere e proprie trappole commerciali.
Orientarsi in questa giungla di prodotti è complicato, in particolare per chi non segue l’evoluzione delle tecnologie della stampa digitale.
Questi ultimi diventano la preda ideale per venditori senza scrupoli, i quali riescono a rifilare stampanti per il DTF che funzionano bene all’inizio ma che poi iniziano a manifestare i primi problemi.
Problemi che si accentuano sempre più, fino a portare al blocco operativo.
Io di solito distinguo le stampanti DTF in 2 categorie:
- quelle da produzione;
- quelle che stampano a foglio singolo.
Le 2 categorie di stampanti DTF
Quelle da produzione sono stampanti che stampano sui film a bobina.
Devono avere a corredo tutto il sistema per stendere, scuotere la colla e infine fonderla, facendo uscire il film pronto per essere trasferito.
Trovo ridicoli i sistemi che stampano a bobina ma sono monchi dei sistemi per la stesura della colla, che costringono l’utente a tagliare i fogli a formato ed eseguire tutto manualmente.
Invece le stampanti a foglio singolo sono pensate per piccole e medie produzioni, che consentono di stampare i fogli di film già tagliati a formato, variabili dal formato A4 (21 x 29,7 cm) al 45 x 50 cm.
Ma non temere: come anticipato in premessa, quest’articolo ha lo scopo di fornirti una situazione chiara affinché tu possa orientarti nella scelta della stampante più affidabile.
Per questo motivo mi sembra doveroso fare un’altra distinzione fondamentale per la scelta.
Quale?
- Distinguere le stampanti native per il DTF…
- … dalle stampanti per il DTF adattate o modificate.
La netta differenza tra stampanti native e adattate/modificate
Le prime sono stampanti progettate per la stampa DTF, quindi per una gestione attenta dell’inchiostro bianco con appropriati sistemi di ricircolo per evitare le sedimentazioni tipiche di quest’inchiostro.
Considera che il bianco deve essere molto coprente perché, se non gestito propriamente, crea facilmente intasamenti negli ugelli delle testine di stampa.
Non solo: le stampanti native sono dotate di un apposito sistema di filtraggio.
In pratica, durante il ricircolo, il sistema trattiene eventuali grumi formati nel circuito ed evita che finiscano negli ugelli della testina di stampa (altrimenti si intasano).
Sull’altro versante troviamo le stampanti adattate o modificate, cioè quelle alle quali manca una gestione attenta dei bianchi.
Talvolta utilizzano anche testine adatte all’uso di inchiostri tessili, ma senza opportuni sistemi di filtraggio dell’inchiostro gli ugelli sono soggetti a frequenti intasamenti.
Il problema del fermo macchina
Sfido a trovare utilizzatori di stampanti non native che nel corso di un anno non ha mai avuto dei fermi macchina. A queste stampanti serve assistenza continua e chi procede a un acquisto di questi macchinari deve mettere in preventivo il costo di tutti gli interventi tecnici che andranno a sommarsi ai normali costi dei consumabili.
Ovviamente i fermi macchina dipenderanno dalla bravura del tecnico che seguirà la stampante e soprattutto dalla pronta disponibilità delle parti di ricambio.
A questo punto avrai già compreso da solo che, tra le 2, le stampanti native sono quelle più affidabili proprio perché progettate appositamente per stampare direttamente sul tessuto o sul film utilizzando anche l’inchiostro bianco.
L’importanza del produrre le teste di stampa
E qui sto per rivelarti la nota dolente, quella che crea disappunto tutte le volte in cui mi capita di affrontare quest’argomento.
Con le stampanti native per il DTF (al momento) è possibile stampare soltanto a formato.
Sì, hai capito bene: se vuoi fare produzione e cerchi una stampante a bobina non troverai nulla di nativo.
Dovrai accontentarti di stampanti d’importazione, molte delle quali vengono come al solito spacciate per Made in Italy o Made in Europe, ma non è vero nulla.
E ti dirò di più.
Attualmente, le uniche stampanti native per il DTF sono quelle Epson. Tra i produttori di teste sono gli unici che hanno prodotto stampanti pensate per la stampa DTF.
Come ho scritto prima, si tratta di stampanti che possono stampare soltanto i fogli a formato.
Per precisione e completezza mi sembra doveroso svelarti anche quali siano queste stampanti – e non per fare pubblicità a Epson.
Tra le stampanti native per il DTF troviamo la Epson SC-F1000 che stampa fino al formato A4 e la Epson SC-F2200 dove potrai inserire anche il film 40×50 cm (significa che anche stampando a foglio singolo è possibile gestire produzioni medio alte).
Con queste stampanti la stesura della colla è completamente manuale e sarà necessario l’ausilio di un forno dedicato. A tal proposito ti rimando al mio articolo sull’unico forno Made in Italy per il DFT, se ancora non lo hai letto.
Il vantaggio di queste stampanti appena citate – oltre al film – è che è possibile stampare direttamente anche sul tessuto e questo torna vantaggioso in tutti quei casi dove la grafica contiene delle sfumature che con il DTF sono difficilmente riproducibili.
Non a caso, il DTF rispetto al DTG ha qualche limite.
Montare una testa Epson ti tiene al riparo dai problemi?
Nel mercato troverai tante stampanti che vantano le teste di stampa Epson soltanto perché i produttori di teste di stampa sono pochissimi (tra i principali ti ricordo Ricoh, HP e appunto Epson).
Essendo molto versatili, le testine Epson hanno trovato maggior diffusione e tutte le stampanti d’importazione hanno a corredo le testine di stampa Epson.
Questo però non significa che le stampanti siano affidabili.
Molti sistemi, per quanto costosi, hanno a bordo delle teste Epson assolutamente inadeguate per la gestione dei bianchi. Ti lascio immaginare il risultato quando l’inchiostro bianco, molto più coprente e viscoso, viene spruzzato dai microscopici ugelli di queste testine di stampa.
Altre invece sono pensate per gli inchiostri tessili e quindi per stampare anche con l’inchiostro bianco, ma la stampante non è dotata di tutti i componenti necessari per il ricircolo e il corretto filtraggio del bianco.
Bianco che dev’essere continuamente agitato per evitare le sedimentazioni, senza contare che è un inchiostro molto più sensibile alle temperature elevate.
Perciò, al superamento della soglia dei 30°C cambia di densità provocando intasamenti se il sistema non è provvisto di opportuni sistemi come quello di avvisare sulla temperatura non idonea e far eseguire alla stampante delle pulizie preventive in un arco temporale ridotto. Solo così puoi prevenire intasamenti certi negli ugelli e nei componenti che compongono il circuito.
Come scegliere bene, tenendo alla larga i problemi
A questo punto la scelta è: valuto una stampante a formato nativa e certamente più affidabile…
… oppure scelgo una stampante d’importazione dove dipendo principalmente dal rivenditore che me la propone e se qualcosa va storto non ho la possibilità di poter contare su una rete di centri d’Assistenza capillare sul territorio come avrei, per esempio, acquistando una stampante nativa Epson?
Quelli che hanno scelto le stampanti native, anche se foglio a foglio, continuano a produrre stampe di qualità molto alta e soprattutto con inchiostri di provenienza certa, dotati di certificazioni che attestino la mancanza di sostanze tossiche e nocive sia per chi stampa che per chi andrà a indossare i capi.
Di contro, chi ha investito su macchine d’importazione subisce continui fermi macchina, le stampe sono qualitativamente inferiori in termini sia di resa di stampa che di morbidezza e impalpabilità.
Oltre questo dovresti considerare i prodotti utilizzati, in primis gli inchiostri, che contengono spesso sostanze in grado di generare esalazioni dannose per la salute degli operatori.
Una nuova consapevolezza
Spero di aver trattato quest’argomento in modo chiaro e semplice e che tu abbia acquisito quella consapevolezza che ti porti a una scelta più ponderata della tecnologia giusta.
Se ritieni che il tuo caso abbia bisogno del mio supporto specifico mi puoi contattare all’indirizzo che trovi nella pagina contatti di questo blog e che qui non posso riportare per evitare che venga intercettato dai programmi di spam.
Quest’articolo è finalmente giunto al termine, ti ringrazio per aver letto fino a qui e ti invito a lasciare un commento qui sotto.
A te non costa nulla ma per me è importante e mi motiva a continuare a spendere il mio tempo per diffondere informazioni gratuite come quelle contenute in quest’articolo.
Alla prossima.
Ilario Serci
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Consigli sacrosanti, è per questo che noi ci facciamo fare le stampe da terzi, così non esistono i fermo macchina.
Costa meno e non hai ingombro inutile, in particolare in una realtà come la nostra dove non esiste la continuità di produzione prodotto.
Grazie per il commento!
Grazie per i preziosi consigli, vorrei investire nel DTF ma ho problemi di spazio in laboratorio, macchine come la Epson SC-F2200 sono ingombranti e non saprei dove metterla.
Ci sono soluzioni alternative “salvaspazio”? io sto valutando stampanti come le Roland BY20D che però in questo momento è stata ritirata dal mercato per problemi sul canale del magenta e la BN20D. Esistono altre soluzioni valide?
Grazie a te per il commento.
Come ho scritto nell’articolo l’affidabilità è garantita dai possessori della tecnologia nativa, anche le stampanti Roland montano testine di stampa di altri produttori, spesso Epson altre volte Ricoh, questo è il motivo per cui le stampanti che utilizzano il bianco risentono delle stesse problematiche delle stampanti d’importazione, oltretutto che senso ha acquistare una stampante che stampa in bobina se poi devi tagliare i fogli a formato e spargere e fissare la colla perché priva di questo automatismo? Tanto vale stampare direttamente con una stampante DTG Epson i film a formato che, essendo tutti uguali puoi gestire anche più semplicemente e con i vantaggi di una stampante nativa.
Per quanto riguarda i problemi di spazio da Epson sono stati risolti con la F1000, ovviamente il prezzo da pagare è quello del limite del formato.
In ogni caso durante diverse consulenze è emerso che lo spazio era spesso impegnato da scrivanie e mobili inutili e tante volte ho trovato il modo per sistemare le attrezzature in locali dove sembrava impossibile, magari potrebbe essere anche il tuo caso, se hai piacere possiamo valutarlo assieme.